Trilogia della colpa @ Teatro Lo Spazio – Roma

Trilogia della colpa  in scena il 29 e 30 marzo presso il Teatro Lo Spazio.

Un’opera teatrale in tre atti che affronta il concetto di Colpa in maniera arguta ed originale, lo spettacolo scritto, diretto ed interpretato da Simone Guaragna si distingue per la capacità di proporre un linguaggio fresco e vivace ed un’idea di drammaturgia moderna e alquanto ‘contaminata’.

Tre segmenti composti da differenti storie slegate tra loro ma accomunate da una prospettiva sull’argomento volutamente non convenzionale.

Nel primo atto, i protagonisti sono un nascituro- Pietro Formentini- e la placenta, P,- Martina Spampinato- all’interno del grembo materno in cui la difficoltà della nascita e le presunte responsabilità della madre, essere crudele che infrangerà un equilibrio perfetto partorendo, giocano un ruolo centrale.

Nel secondo atto marito-Guaragna- e moglie. Spampinato-, provenienti da due universali paralleli, s’incontrano grazie ad un’agenzia specializzata in appuntamenti nel multiverso; un incidente automobilistico ha ucciso il rispettivo coniuge nel rispettivo mondo parallelo e grazie a tale agenzia, i protagonisti potranno accomiatarsi l’una dall’altro con una desiderata catarsi.

Nel terzo atto siamo nell’uffico dell’Eterno- Formentini-, il creatore del nostro universo che dirige tutto coadiuvato dalla zelante segretaria Roberta. Spampinato-, con la quale dovrà affrontare il rifiuto di un trafficante d’uomini nordafricano – Guaragna- ad esser condannato all’inferno per l’eternità.

La colpa serpeggia nella presa di coscienza del nascituro, che imputa alla madre azioni oltre il suo controllo e non ne comprende la sofferenza fisica durante il parto; nelle reciproche accuse dei due sposi di mondo paralleli e nell’implicito autoproclamarsi causa dell’incidente mortale; nel confronto tra le responsabilità del singolo individuo mortale e quelle del Creatore verso l’intero cosmo.

Simone Guaragna ha scritto un testo in grado di spaziare dall’ironia allo struggimento, ampiamente ispirato come ambientazioni alla letteratura fantastica anglo-americana come le opere di Neil Gaiman e Terry Pratcher- coautori del romanzo Good Omens, poi successivamente anche serie tv di Amazon Prime, in cui il Paradiso è una sorta di austera azienda-, in modo brillante e personale.

La tenerezza del rapporto tra il fragile nascituro e la placenta assolutamente ligia al dovere, lo straziante addio della coppia ed il surreale dibattito tra uomo e divinità, conquistano lo spettatore e convincono grazie anche alle interpretazioni dello stesso Guaragna, di Martina Spampinato e di Pietro Formentini.

I tre attori, il numero deve esser molto caro all’autore, si calano in ruoli differenti con passione e convinzione: Formentini è un Eterno memorabile, perennemente sull’orlo di una crisi di nervi; Guaragna recita con bravura i diversi ruoli del vedovo inconsolabile e del trafficante d’uomini in grado di tener testa a Dio; Martina Spampinato, presente in tutti e tre gli atti, interpreta i suoi personaggi talentuosamente, donando loro una propria unicità.

La riuscita dell’opera risiede nella fresca idea di Guaragna e nel coraggio di proporre un testo contemporaneo, figlio del proprio tempo e che da esso sa trarre il meglio visivamente e linguisticamente e la bellezza del Teatro sta proprio nella possibilità di sperimentare tramite ogni suo aspetto, come  riusciti siparietti con coreografie che permettono di stemperare l’emozione del secondo atto e di far cambiare scena agli attori.

Roberto Cesano