Un figlio per mia moglie @ Teatro Prati – Roma

Ironia e risate pervadono la storia presentata da Fabio Gravina, autore, attore e direttore artistico del Teatro Prati.

Un figlio per mia moglie, in scena in questo teatro specializzato in spettacoli napoletani, è una commedia umoristica nella quale l’autore ha voluto evidenziare, in maniera ironica ma allo stesso tempo amara, quanto la normale routine quotidiana possa far passare in secondo piano la passione ed i sentimenti di una coppia, che inevitabilmente scemano dopo i primi anni di convivenza. E quindi si cercano delle alternative, un po’ surreali, per cercare di risolvere un presunto problema fisico di coppia, da superare per seguire il desiderio di avere un bambino, quando l’erede tarda ad arrivare. Si decide di affidarsi ad un professionista che, con poche ore, dovrebbe riuscire a risolvere tutto e a far si che alla fine nasca un bel bambino, che permetta a tutti vivere felici e contenti.  Ma si viene a creare una situazione paradossale che non fa altro che aumentare l’irritabilità tra moglie e marito, rendendo alcune scene piacevolmente divertenti, come gli ammiccamenti tra la moglie ed il professionista deputato a fare il figlio con lei oppure i dialoghi sospettosi tra il marito ed il migliore amico della coppia,. Alcune scene risultano troppo urlate, nel senso che i toni della voce, soprattutto del protagonista Fabio Gravina, risultano molto alti e danno un leggero senso di fastidio a chi osserva la scena. Per il resto i ritmi sono ben tenuti, i due atti scorrono in maniera elegante e tranquilla senza pause imbarazzanti. La scena clou è quella in cui il migliore amico del marito scopre il finto Zorro in camera della moglie e si inventano le scuse più assurde per spiegare il motivo della presenza a casa della coppia.

In definitiva la commedia è piacevole, divertente, due atti dal ritmo ben tenuto, tempi di esecuzione adeguati (1h 45 m circa), niente pause, alcune scene con toni di voce troppo elevati, azzeccata la scelta di dare l’accento torinese alla cameriera, che contrasta simpaticamente con il linguaggio degli altri attori.

In scena al Teatro Prati a Roma fino al 2 Dicembre 2012.

Giuseppe Nathan & Renato Genovese