In scena al teatro Brancaccino fino al 14 febbraio ed in replica il 18 e il 19 febbraio, Un uomo a metà di Giampaolo G. Rugo e diretto da Roberto Bonaventura.
Attore protagonista di questo monologo è Gianluca Cesale che interpreta un rappresentante di articoli religiosi, Giuseppe, fidanzato con Maria, la ricca figlia del padrone del più grande negozio di articoli religiosi di Roma.
Nella vita di Giuseppe sono presenti i due genitori pensionati, che trascorrono il loro tempo dilapidando in un bingo ed un vecchio nonno fascista, costretto a stare su una sedia a rotelle ed assistito da una badante senegalese.
Il protagonista ha un problema che si concretizza con l’avvicinamento delle nozze: è impotente; il giorno prima delle nozze, partecipa all’addio al celibato assieme agli amici e proprio in quella notte scopre il suo problema sessuale.
Tale rivelazione lo porta a conoscere una parte di sé nascosta, che lo porterà a cambiare il suo rapporto con il mondo circostante e lo spingerà a compiere un gesto estremo.
La scenografia essenziale e statica punta i riflettori sull’unico personaggio in scena, che con un abito azzurro viene fuori dall’ambiente nero circostante e magistralmente attrae gli spettatori per un ora, grazie ad un’ottima interpretazione.
Un uomo a metà ci mostra come la libertà individuale sia condizionata dall’ambiente circostante e come le molte ipocrisie della nostra società s’insinuino dentro di noi fino a generare un senso d’impotenza diffusa.
Monia Zambernardi