Una tigre del Bengala allo zoo di Baghdad @ Teatro Eliseo – Roma

TEATRO-ELISEO_UnaTigreDelBengala_gallery-3La stagione 2015/16 del Teatro Eliseo comincia sotto la guida di un nuovo direttore artistico: Luca Barbareschi.
La scelta del primo lavoro teatrale del cartellone è molto interessante: si tratta dell’ultima fatica dell’autore Rajiv Joseph, già finalista al premio Pulitzer 2010 proprio grazie a questa pièce di grande impatto emotivo, Una tigre del Bengala allo zoo di Baghdad.

Barbareschi porta in scena tale testo curando la regia e interpretando il ruolo principale con una compagnia di attori (Denis Fasolo, Andrea Bosca, Marouane Zotti, Hossein Taheri, Sabrie Khamiss e Nadia Kibout) che risulta ben centrata nei ruoli di ognuno.

La storia è ambientata a Baghdad, durante la fine del regime di Saddam Hussein, e narra d’una tigre imprigionata che stacca la mano ad una delle due guardie americane rimaste a presidio del bioparco.
Il soldato non aggredito ammazza la belva e da quel momento comincia a vagare per una città in fiamme e devastata dalle bombe di una guerra insensata e cieca.
Cieca nei confronti dei vari personaggi che s’intrecciano e sono guidati da una folle disperazione che li porterà (buoni o cattivi che siano) ad uccidersi
a vicenda senza un reale motivo.
Intanto tutti i personaggi vagano senza una meta, con la speranza che muti qualcosa. E la speranza d’un miglioramento è il tema portante del dramma.
Tutto gravita attorno ad essa, poiché dove c’è guerra non si vede Dio e, tutte le sue espressioni terrene come l’arte e l’amore sembrano sgretolarsi quasi fossero di sabbia.
E’ un messaggio urlato dall’autore per tutto il testo, usando la forza interpretativa, il sarcasmo e l’ironia selvaggia, facendo ridere e rabbrividire allo stesso tempo, puntando un faro impietoso sulla fragilità e la follia umana, sull’incapacità di rinunciare alla rivalsa e all’odio.

La scenografia di Massimiliano Nocente, coadiuvata dalle luci di Iuraj Saleri, è un perfetto connubio di semplicità e invenzione.
C’è un tappeto di sabbia sul palcoscenico e pare di entrare di volta in volta in uno zoo o in una base militare o nel cortile di una casa.
Anche il fotografo di scena Bepi Caroli ha svolto un lavoro molto bello che è possibile ammirare nelle illustrazioni all’interno del teatro.

Le musiche di Marco Zurzolo ricordano una colonna sonora cinematografica, rappresentando a volte una sorta di voce narrante che accompagna gesti ed emozioni contribuendo a rendere tale lavoro teatrale ancora più moderno e innovativo.

Luca Barbareschi riesce a mettere in scena un gruppo ben equilibrato di bravi attori, capaci di sostenere un ritmo serratissimo dall’inizio alla fine del testo. Il suo modo leggero e ironico di interpretare la tigre rappresenta il filo conduttore che, con il sorriso e il sarcasmo, rende lo spettatore capace di apprezzare con un pizzico di distacco la drammaticità della storia.

Lo spettacolo è in scena sino al 11 Ottobre 2015.

Alessandro Gilardi