Al Teatro Petrolini di Roma va in scena Una volta nella vita, tratto da un testo originale e grottesco scritto dalla penna prolifica di Gianni Clementi, che conferma ancora una volta la sua abilità nel raccontare con ironia e grande ritmo sia situazioni legate al quotidiano sia situazioni straordinarie.
Uno spettacolo molto divertente, che racconta un evento eccezionale quanto paradossale: tre uomini si risvegliano sui lettini di un obitorio, nudi, coperti solo di teli bianchi, con un cartellino appeso al loro alluce destro e nulla intorno tranne quattro armadietti distinti dalle lettere corrispondenti a quelle scritte sul cartellino. Un rapinatore dalle modeste capacità, interpretato da uno spumeggiante Andrea Catarinozzi, un logorroico e presuntuoso banchiere, interpretato da un brillante Roberto Di Mauro, ed un presunto mago, interpretato da un simpaticissimo Paolo Cordiviola, si trovano a doversi confrontare con questa incredibile situazione, senza capire come e perchè sono arrivati in quel posto; inoltre si ritrovano a fare i conti con una ragazza stralunata e bizzarra, interpretata da una spettacolare Nadia Clivio, che sembra avere delle risposte, ma che è inquietante quanto la situazione stessa. Il primo che si sveglia tenta di aprire l’armadietto che corrisponde alla sua lettera, il rumore sveglia il secondo e così via, arricchendo la scena e la discussione con gag e scambi di battute serrati e ben articolati, riconstruendo pian piano agli occhi del divertito pubblico le loro storie attaverso un giornale sfilato con destrezza e qualche indizio inequivocabile. Punti di vista differenti a confronto e classici escamotages di fuga movimentano la scena con risate, un ritmo incessante e una dinamica vivace ed equilibrata. Svolazzando qua e là, l’unica donna invita tutti a seguirla, fino all’arrivo di un disperato portantino, interpretato da un convincente Valerio Giombetti, e al finale a sorpresa, denso di speranze e purificazione di se stessi, quando i protagonisti scoprono di avere un unico destino che li ha portati a ritrovarsi e ad uscire da una situazione così inusuale.
La regia impeccabile di Giancarlo Fares e il grande affiatamento dei quattro protagonisti sulla scena, tutti bravissimi e simpaticissimi, regalano al pubblico un ritmo effervescente, tante risate e si guadagnano tanti applausi spontanei. Le scene ed i costumi sono ben funzionali alla scena, con un risultato davvero piacevole.
Uno spettacolo da non perdere, in scena fino al 29 marzo.
Claudia Belli