Una zitella da sposare @ Teatro de’ Servi – Roma

Sala piena per la prima stagionale di Una zitella da sposare al teatro De’ Servi, l’allegra commedia scritta da Maurizio Paniconi e Alessandro Tirocchi e diretta da Marco Simeoli.

Non è facile trovare l’anima gemella, specialmente per chi non la sta cercando e forse meglio rimanere soli che male accompagnati?

Marta è una psicologa quarantenne, indipendente e libera ma per la madre è solo una zitella acida e sciatta.

Convinta dell’inesorabilità dell’orologio biologico, Maria Sole crea alla figlia un profilo su una app di incontri con un nickname inequivocabile,  zitella da sposare, nella speranza di sistemarla una volta per tutte.

Anche il tuttofare Bartolo, cinese verace di Tor Bella Monaca, con i suoi detti popolari sentenzia la necessità di trovare un buon partito per Marta, che per sfinimento accetta di provare l’applicazione per tre settimane e vorrebbe trovare un uomo forte, rude, magari motociclista, che la faccia ridere ma sia anche colto, gentile e abbia bisogno di lei.

L’amico del cuore Luigi l’aiuta a gestire gli appuntamenti e, dopo improbabili incontri, la donna  s’imbatte in Marco ed Enrico: il primo è un rude traffichino, mentre Enrico è un suo vecchio compagno di scuola, romantico e sensibile.

Marta inizia a frequentare entrambi a giorni alterni, sentendosi finalmente bella e desiderata, ma il triangolo non può durare a lungo, poiché pur attratta da entrambi, il delicato equilibrio viene rotto costringendola ad una scelta.

Chi sceglierà?

L’uomo sbagliato al momento sbagliato o il ragazzo ansia e sapone? Lasciamo che sia l’amore a scegliere nel finale a sorpresa!

Gli attori della compagnia AMO (Attori Momentaneamente Occupati) sono come sempre molto affiatati e complici ed interpretano un caleidoscopio di personaggi divertenti: Valeria Monetti è l’esuberante Marta, che per quieto vivere si mette in gioco e prova ad aprirsi agli altri, prima con scetticismo, poi con coinvolgimento ed infine con dubbi ed incertezze; Luigi è interpretato da Daniele Derogatis che, con la sua gestualità e anche grazie agli outfit originali, crea un personaggio veramente esilarante.

Maurizio Paniconi è un vero trasformista; un momento è una eccezionale Maria Sole e subito dopo diventa il timido farmacista sotto ansiolitici Enrico.

Anche Alessandro Tirocchi non è da meno, passando con leggerezza dal buffo Bartolo a impersonare il più concreto Marco.

Insieme Paniconi e Tirocchi danno vita anche all’eterogeneo ed esilarante viavai di corteggiatori.

Sono tanti i cambi d’abito, dalle mise di Marta e della mamma al bizzarro e sempre più eccentrico modo di vestire di Luigi.

Colpisce l’abito bicolor di Marta che da solo racconta la difficoltà di tenere in piedi due relazioni contemporaneamente.

La scenografia si concentra sul salotto della casa di Marta, ma i paraventi ed i giochi di luci trasformano rapidamente la scena in funzione degli appuntamenti al buio.

Anche la musica ha il suo peso: Marry you di Bruno Mars completa perfettamente il quadro, insieme a Pretty woman per il cambio d’abito in scena e Can’t Help Falling In Love With You di Elvis.

Sono diversi i temi trattati con leggerezza e garbo, tra cui il retaggio della tradizione che impone alla donna di sentirsi realizzata solo in coppia; la difficoltà di allacciare relazioni personali e sentimentali, nonostante i potenti mezzi moderni che all’apparenza semplificano gli approcci.

I sentimenti sono sempre gli stessi: la mamma raccomanda a Marta di non essere sé stessa, ma poi le bugie come sempre complicano tutto.

Alla fine se non diciamo la verità a chi vogliamo bene, finiamo per non dirla neanche a noi stessi perdendo di vista i nostri veri bisogni e aspirazioni.

Marta approfitta della situazione ma non è la sola a mentire e il suo egoistico temporeggiare è dovuto all’incapacità di capire cosa vuole veramente.

Il triangolo amoroso è un classico della commedia degli equivoci e anche stavolta non delude e regala tante situazioni imbarazzanti e colpi di scena divertenti.

Laura Pazzelli