Il Vangelo @ Teatro Argentina – Roma

vangelo-teatro-argentina-delbonoIl teatro Argentina ospita una prima nazionale, Il Vangelo, uno spettacolo di Pippo Delbono, nato dalla collaborazione tra la sua compagnia e l’organico del Teatro Nazionale Croato di Zagabria.

Il Nuovo Testamento è, per il regista/attore, una base cui attingere per una riflessione visiva sulla figura del Cristo, sulla simbologia cristiana ed il rapporto stesso tra individuo e Dio, inteso come Padre ovvero come autorità superiore che determina e giudica le azioni dell’uomo, che miscela elementi biografici e concetti universali.

L’opera è un caleidoscopico, rutilante, flusso di coscienza nel quale si alternano teatro-danza, esibizioni musicali, videoproiezioni e perfomance attoriali, connotati da differenti registri stilistici, dal surreale al tragico, da un’estrema leggerezza ad una brutale denuncia del dolore del mondo.

Delbono costruisce una giostra emozionale, trascinando lo spettatore attraverso un viaggio, di un’ora e 50 minuti, verso il cuore palpitante del messaggio del Cristo e lo fa con un’iconoclastica visionarietà, che pare sovvertire e dissacrare i valori del Cristianesimo, ma che, al contrario, ne esalta la rivoluzionarietà di determinati elementi, come l’attenzione verso gli Ultimi della Terra.

Undici professionisti, tra italiani e croati, accompagnano il regista e due iconici personaggi, un ragazzo down ed un anziano con disagi psichici, nel procedere d’uno spettacolo complesso ed affascinante, del quale è difficile proporre una sorta di sunto in una recensione.

Delbono è voce narrante, interviene sul palco dove danza e si muove quasi fosse una sorta di deus ex machina; urla ad un’attonita sala tutto il suo disprezzo per le mille costrizioni del Cattolicesimo e ricorda episodi della vita di Gesù, intrisi di pietà e comprensione verso i peccatori.

Il palcoscenico è un ampio spazio vuoto, arricchito esclusivamente di 12 sedie ed un alto muro, su cui sono proiettate le immagini e che funge in alcune scene da luogo di tortura; le luci annunciano l’ingresso in scena degli attori, esaltandone il lavoro fisico sia esso l’abbraccio tra due amanti ché una forsennata danza a capo chino.

Ogni elemento scenico esalta il lavoro certosino, svolto da tutto il cast, nella messa in scena di una drammaturgia sperimentale, densa di simbolismi e suggestioni, che vanno dalla lirica alla cultura pop, come dimostra la variegata selezione musicale dalle arie del Don Giovanni alla celebre Simpathy for the Devil dei Rollings Stones sino alla musica leggera italiana, oltre alle splendide musiche originali composte dal maestro Enzo Avitabile.

Il Vangelo è un’opera di meta-teatro disturbante, sperimentazione di generi ed idee, tuttavia contienè in sé la bellezza elementare della visione antropocentrica di Gesù Cristo.

Delbono si conferma regista eccellente, una delle figure autoriali più importanti del panorama teatrale internazionale, dirigendo con perfetta sincronia un cast eterogeneo e straordinario nella sua interezza; ogni tassello è inserito con precisione, ogni interludio e siparietto si pongono nel tempo giusto.

Talentuoso direttore d’attori, dunque, ed artista capace d’immettere anche nelle scene più semplici, quali il già citato abbraccio tra i due amanti, una potenza iconica senza pari.

Gli attori, come dicevamo, recitano, danzano e cantano in italiano e croato, formando un eterogeneo gruppo nel quale la costante è la bravura d’ogni membro.

Alle proiezioni video hanno partecipato i rifugiati del Centro di Accoglienza di Asti, contribuendo a rendere attuale il tema evangelico degli Ultimi che saranno i Primi .

Un lavoro mastodontico, che ha coinvolto una troupe numerosa e molto deve alla bravura dello scenografo Claude Santerre, il cui lavoro sulla spazialità aggiunge suggestività alla messa in scena, della costumista Antonella Cannarozzi, abiti semplici e funzionali che s’alternano a sfarzose vesti sacerdotoli e tuniche rosse da cardinali e satanisti, e Fabio Sajiz il quale ha diretto le luci con lo scopo di esaltare la particolare atmosfera dei singoli momenti narrativi.

Un plauso alle musiche composte da Avitabile per orchestra e coro polifonico, il cui ruolo all’interno dello spettacolo è fondamentale; Il Vangelo è stato presentato sotto forma di opera lirica a Zagabria, lo scorso mese, non a caso.

In scena sino al 31 gennaio,martedì e venerdì alle ore 21, il mercoledì ed il sabato alle ore 19 mentre giovedì e domenica alle ore 17, sempre presso il teatro Argentina.

Roberto Cesano