Variazioni enigmatiche @ Teatro Parioli – Roma

Un anziano scrittore riceve per un’intervista nella propria solitaria magione, su un’isola del nord Europa, un modesto giornalista d’un quotidiano d’una cittadina vicina.

Abel Znorko ha vinto un Nobel per la letteratura, è eccentrico e sagace, misantropo e fin troppo consapevole del suo pregevole intelletto; il giornalista Erik Larsen- curiosa omonimia con un fumettista statunitense vivente, che ha illustrato tra l’altro un celebre ciclo di storie dello Spiderman della Marvel Comics-  al contrario appare in soggezione e piuttosto indeciso su come impostare l’intervista..

Entrambi celano fini reconditi dietro tale intervista e molte cose saranno sovvertite al termine dell’opera.

Variazioni enigmatiche è un testo di Éric-Emmanuel Schmitt, drammaturgo e docente di filosofia francese, che prende il titolo dell’enigmatica partitura musicale  di Eldgar, la cui storia è illustrata da uno dei due protagonisti nel dramma,  e che è  strutturato come musica con una cadenza ritmica nel progredire della trama.

Abel ed Erik si toglieranno strati di apparenza e maschere nel corso dello spettacolo, muovendosi verso la Verità – costantemente vessata e sminuita dallo scrittore, che elogia il romanticismo delle menzogne versus la volgarità della verità – passando da un primo atto condito da dialoghi divertenti e taglienti, ad un secondo atto intenso ed emozionante nella sua melanconica tristezza.

Diretto da Matteo Tarasco, con traduzione ed adattamento dello stesso Glauco Mauri, che interpreta Znorko mentre Roberto Sturno e’ Erik Larsen, lo spettacolo e’ prodotto dalla compagnia di Mauri e Sturno, con scene e costumi di Alessandro Camera, luci di Alberto Biondi e le musiche di Vanja Sturno.

L’adattamento di Mauri gioca sulle capacità recitative sue e di Sturno, che si confrontano e scontrano per i due atti con bravura e misura, regalando delle  intense rappresentazioni psicologiche di una coppia di personaggi enigmatici, come il titolo del dramma.

Il testo si fonda sul gioco di potere tra i protagonisti: Mauri/ Abel sovrasta il suo ospite con la consapevolezza della sua straordinarietà come artista, criticando ferocemente  il suo mestiere di giornalista, tuttavia ad un certo punto sarà Sturno/Erik a ribaltare le carte in tavola , mettendo lo scrittore di fronte al castello di menzogne e muri che ha eretto per sopravvivere.

Alla base del mistero c’è’ una dedica, presente sull’ultimo libro di Abel, che raccoglie il carteggio amoroso tra lui ed una donna – Eva come la prima donna- inventata dall’autore. Il giornalista è invece convinto che il carteggio letterario sia fondato su accadimenti reali e che tale dedica racchiuda un segreto privato  dell’intellettuale.

Attraverso alterchi verbali d’ ironia caustica e considerazioni sulla natura umana, realtà ed amore, i due si conoscono e si svelano.

Il testo  di Schmitt è di una profonda intelligenza e delinea due personalità sfaccettate e vibranti d’umanita, cui Mauri e Sturno infondono vita sul palco.

Lo spettacolo è molto bello ed incanta lo spettatore, ipnotizzato dalle perfomances degli interpreti grazie anche ad un’ottima selezione musicale capace di restituire le emozioni che i personaggi stanno vivendo in un dato momento.

La scenografia di Camera è molto azzeccata, con un uso delle grandezze spaziali attraverso una scena d’interno che connota l’opera.

Della bravura di Mauri e Sturno si potrebbe scrivere per ore: v’invitiamo ad andare a vedere lo spettacolo anche solo per il finale in cui tutto il talento di Mauri esplode, emozionando la sala.

Variazioni enigmatiche sarà in scena presso il Teatro Parioli fino a domenica 13 marzo.

Roberto Cesano