Werther a Broadway @ Teatro La Comunità – Roma

Probabilmente Goethe non poteva immaginare l’impatto che I dolori del giovane Werther avrebbe avuto sui lettori del suo tempo e non solo; la potenza romantica del personaggio simbolo dello Sturm und Drang inonda l’immaginario collettivo con la sua essenza insita nella potenza emotiva della Gioventù.

Werther il sognatore, l’intellettuale mitteleuropeo, l’innamorato non corrisposto che s’uccide per amore della bella Lotte, destinata a un altro uomo, incarna un archetipo suggestivo che nei secoli ha ispirato artisti d’ogni sorta.

In particolare Werther a Broadway diretto da Giancarlo Sepe e prodotto dalla Compagnia Teatro La Comunità omaggia il protagonista del romanzo di Wolfang Goethe attraverso una pirotecnica rappresentazione, che chiude idealmente la trilogia di Sepe sull’America.

Il regista fa attraversare l’Oceano Atlantico a Werther in fuga da una Germania martoriata da un conflitto, eco delle sue sofferenze, verso gli Stati Uniti e i palcoscenici di Broadway.

Il giovane, prostrato dalla pena amorosa non compie il proprio destino di morte, attirato nel Nuovo Mondo da quattro figure oniriche, un po’ Muse e un po’ sirene suadenti.

Tutto lo spettacolo si focalizza sul labile, sottile, confine tra Sogno e Realtà, finzione artistica e vita quotidiana; tali aspetti si fondono e confondono con sensualità visionaria in un ritmi estatico e tetro al contempo.

Le luci del palcoscenico si sostituiscono a intermittenza con la fosca gamma delle emozioni di Werther; il tormento dell’infelice incontra le ambizioni e le vicende di quattro performers di Broadway, in un caleidoscopico vortice di musiche e danze.

Lo scintillio del cabaret a stelle e strisce distoglie il protagonista dai suoi propositi di morte; lo snatura e lo trasporta in una dimensione sospesa fatta di desideri e sogni.

L’anelito di morte di Werther incontra la voglia di successo e gli intrecci sentimentali degli altri personaggi.

Nella costruzione dello spettacolo, tuttavia, la trama pare quasi porsi in secondo piano rispetto alla messa in scena. Ogni aspetto risulta curato e straordinario, incidendo profondamente sulla riuscita dell’opera.

Le luci di Guido Pizzuti fanno letteralmente apparire in scena i personaggi, come scaturissero dal regno di Morfeo. Tale escamotage enfatizza ulteriormente la forza evocativa della composizione dinamica della scena.

La scenografia di Alessandro Ciccone miscela il mondo di Werther e quello dei camerini nei teatri di posa, per sottolineare l’incontro metatestuale tra i due mondi.

Le musiche di Davide Mastrogiovanni per Harmonia Team spaziano attraverso generi e decenni, unite tra loro da una grandeur interpretativa ben resa dalla bravura vocale degli attori.

Eccoci a uno dei punti di massima forza di Werther a Broadway: la straordinaria interpretazione di tutti i cinque attori sul palco, che si esprimono in ben quattro lingue, con un’attenzione invidiabile per la pronuncia, cantano e danzano magistralmente.

Una vera e propria gara di bravura, che cela il lungo e ottimale lavoro di preparazione svolto sotto la direzione di Giancarlo Sepe, figura di spicco del Teatro Italiano troppo poco celebrato nel nostro paese.

La Compagnia Teatro La Comunità, da lui diretta, offre costantemente produzioni degne di tournée internazionali e successi, confezionate in maniera impeccabile, con mezzi esigui rispetto a molti blasonati rappresentanti teatrali, e ciò rende ancora maggiormente encomiabile la riuscita di Werther a Broadway.

Se cercate pura estasi a teatro e volete provare l’ardente desiderio di tornare a rivedere uno spettacolo, esso fa per voi.

In scena presso il Teatro La Comunità, dal giovedì alla domenica.

Roberto Cesano